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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum, I, 16
 
originale
 
[16] "Atqui mihi quoque videor" inquam "venisse, ut dicis, oportune. Tres enim trium disciplinarum principes convenistis. M. enim Piso si adesset, nullius philosophiae -- earum quidem, quae in honore sunt -- vacaret locus." Tum Cotta "Si" inquit "liber Antiochi nostri, qui ab eo nuper ad hunc Balbum missus est, vera loquitur, nihil est, quod Pisonem, familiarem tuum, desideres; Antiocho enim Stoici cum Peripateticis re concinere videntur, verbis discrepare; quo de libro, Balbe, velim scire, quid sentias." "Egone" inquit ille "miror Antiochum, hominem in primis acutum, non vidisse interesse plurimum inter Stoicos, qui honesta a commodis non nomine, sed genere toto diiungerent, et Peripateticos, qui honesta commiscerent cum commodis, ut ea inter se magnitudine et quasi gradibus, non genere differrent. Haec enim est non verborum parva, sed rerum permagna dissensio.
 
traduzione
 
16. ? Benissimo ? - soggiungo io - ?anche a me pare di essere arrivato al momento giusto. Vedo infatti qui riuniti tre campioni di tre diverse scuole. Se vi fosse anche Marco Pisone m, ogni scuola di quelle attualmente in auge avrebbe ora qui il suo rappresentante ?. Al che Cotta: ? Se ? vero ci? che Antioco dice nel libro che ha di recente inviato al nostro Balbo, non hai ragione di rammaricarti dell'assenza dei tuo amico Pisone: Antioco ritiene che ci sia un sostanziale accordo fra Stoici e Peripatetici e che le loro divergenze si riducono ad una questione di termini; vorrei anzi conoscere il parere di Balbo a proposito di quest'opera ?. ? Se devo dirvi il mio schietto parere ?, rispose quello ? mi meraviglio assai che un uomo dell'acutezza di Antioco non si sia accorto che c'? un abisso fra la posizione degli Stoici e quella dei Peripatetici. Mentre i primi fanno dell'utile e dell'onesto due categorie nettamente distinte non solo nel nome ma anche nella sostanza, i secondi li riducono ad una unica categoria limitandosi a riconoscere fra essi differenze di quantit? e, diciamo, di grado. Non ci troviamo dunque di fronte ad una futile questione verbale, bens? ad una sostanziale e profonda divergenza dottrinale.
 

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